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Nel nostro tempo si è via via consolidata la nozione di patrimonio culturale come insieme di componenti di per sé aperto e tendente a divenire sempre più articolato e inclusivo.

Grazie a una rinnovata sensibilità intellettuale e all’apertura di nuovi orizzonti storico-critici nella sfera dei beni culturali rientrano e consolidano la loro presenza non più solo gli archetipi monumentali e gli emblemi della creatività e dell’ingegno umano e definiti come tali da una tradizione umanistica e spirituale millenaria, ma anche una molteplicità di testimonianze, di artefatti, di ambienti e di contesti, materiali e immateriali, riconoscibili come intrinseci e strutturali all’agire routinario dei gruppi umani e dei singoli individui.
Molti di questi beni fanno spesso parte della quotidianità sociale e vivono in simbiosi o ibridati con altri elementi affini e di diversa natura, per cui essi non esercitano la medesima attrazione di cui sono capaci nel loro isolamento talvolta artificioso i grandi monumenti e le opere d’arte in genere.

La presenza di questi beni non è mai isolata ed è spesso inserita in una rete di relazioni complesse e a più livelli; ed è anche in virtù di tale prossimità e concatenazione che essi spesso si sottraggono al riconoscimento come entità portatrici di significati da dischiudere.
Le loro cifre storiche e culturali seppure di non difficile lettura, nondimeno, non risultano immediatamente riconoscibili se non a seguito di un esercizio e di una sensibilizzazione dello sguardo e dell’osservazione.

Al fine di individuare e rendere apprezzabile il valore storico-culturale di queste testimonianze confuse nel vissuto quotidiano, e avviare al tempo stesso un percorso di sensibilizzazione e disseminazione, l’Istituto Gramsci della Sardegna e l’associazione Immago mundi- Monumenti Aperti hanno programmato un ciclo di seminari focalizzati su alcuni beni culturali poco frequentati ma di grande interesse e originalità.

Le aree tematiche prescelte sono state selezionate sulla base delle competenze emerse negli ultimi anni grazie al lavoro di alcuni specialisti del settore. Ai quali è stata anche affidata la conduzione dei singolo incontri seminariali.
Si tratta spesso di argomenti fino a ieri di frontiera ma a noi oggi più vicini grazie al loro lavoro di scavo e alla capacità di analisi critica emersa dalla ricerca.
Nel corso dei seminari verranno anche discusse le problematiche inerenti l’organizzazione, l’accesso e l’utilizzo delle fonti e delle basi documentali.

PROGRAMMA:

Lunedì 4 marzo 2019 – ore 16.30
Giancarlo Nonnoi – Storico della cultura
Cimeli scientifici e memorie del tempo

Mercoledì 13 marzo 2019 – ore 16.30
Ignazio Macchiarella – Etnomusicologo
Patrimonializzare l’effimero.
Esperienze di ricerca in Sardegna

Mercoledì 20 marzo 2019 – ore 16.30
Marcello Tanca – Geografo
A cosa pensiamo quando parliamo di paesaggio?

Mercoledì 10 aprile 2019 – ore 16.30
Agnese Onnis – Toponomasta femminile
Le strade delle donne

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